Laboratori nelle scuole

Laboratorio di improvvisazione e creativita’ teatrale

Anno scolastico 2024/2025

Forse può sembrare una visione poco ottimistica ma, al giorno d’oggi, mantenere alto il livello culturale dei bambini e dei ragazzi in età scolastica risulta un’impresa decisamente ardua; spesso e volentieri appannaggio dei soli docenti “illuminati” o di pochi coraggiosi e volenterosi genitori che provano a fronteggiare i messaggi devianti e superficiali delle televisioni e di un’editoria volta più all’obiettivo di incrementare le vendite che a diffondere valori, allontanando così i giovani da concetti come impegno, altruismo e forza di volontà. In questo substrato sociale come si può riuscire a stimolare ancora la curiosità di imparare, come possiamo infondere nelle nuove generazioni il valore fondamentale del rispetto del prossimo, della sua libertà e della sua diversità? Questo Laboratorio di Improvvisazione e Creatività Teatrale agisce rivolgendosi direttamente agli alunni della scuola primaria e, parlando il loro linguaggio, li invita a giocare al gioco del Teatro. L’idea è di far conoscere il lavoro dell’attore, attraverso la creatività e l’improvvisazione.

Il progetto

In una società complessa come la nostra, la scuola è il luogo di incontro di bambini e bambine, ragazzi e ragazze con piccole o grandi differenze: ognuno è portatore di una propria identità, di una propria diversità. Il laboratorio teatrale, sia esso un’attività extrascolastica o inserito all’interno dell’orario di lezione, è uno di quegli ambienti nei quali i ragazzi possono crescere insieme, a condizione che le differenze siano riconosciute e non negate; è un luogo di scambio e di dialogo in cui i legami sono sufficientemente forti da sostenere la contraddizione e il conflitto, in cui ciascuno sente di crescere individualmente in un contesto sociale che lo sostiene. Nel laboratorio si adopera il linguaggio più adatto per fare breccia nelle anime e nei cervelli dei bambini: il gioco, mai fine a sé stesso, ma con un suo risvolto formativo. Attraverso il gioco e le sue semplici, riconosciute, imprescindibili regole, passano un’enorme quantità di concetti base dell’educazione. Obiettivo principale di questa proposta è perciò lo sviluppo delle capacità artistiche e comunicative dei ragazzi, contribuendo ad ampliare la loro creatività e fantasia. Si propone, inoltre, di far riconoscere all’individuo la propria diversità, valorizzandola in quegli aspetti che ne costituiscono risorsa, per poterla integrare con la diversità dell’altro, aumentare il livello di conoscenza e di consapevolezza sulle potenzialità dei singoli, per attuare comportamenti sani e contrastare comportamenti devianti e di isolamento.

Obiettivi specifici

Primo Ciclo
Percepirsi come individuo: 
  • Io, il mio corpo e lo spazio
  • I 5 sensi e la voce
  • La mia “diversità”
Percepirsi all’interno di un gruppo:
  • La mia storia (la narrazione, l’introspezione…)
  • Io e l’altro (la Comunicazione)
  • Fiducia nel gruppo (la Comunità, le relazioni …)
  • La messa in scena
Secondo Ciclo
Fare il Teatro:
  • Tecniche di base per la recitazione (movimento scenico, articolazione dei suoni, uso della voce, respirazione, mimo, improvvisazione).
  • Osservazione e rappresentazione
  • Creatività ed immaginazione
  • Recitazione: singola e in gruppo
  • La messa in scena

Il progetto

In una società complessa come la nostra, la scuola è il luogo di incontro di bambini e bambine, ragazzi e ragazze con piccole o grandi differenze: ognuno è portatore di una propria identità, di una propria diversità.

 

Il laboratorio teatrale, sia esso un’attività extrascolastica o inserito all’interno dell’orario di lezione, è uno di quegli ambienti nei quali i ragazzi possono crescere insieme, a condizione che le differenze siano riconosciute e non negate; è un luogo di scambio e di dialogo in cui i legami sono sufficientemente forti da sostenere la contraddizione e il conflitto, in cui ciascuno sente di crescere individualmente in un contesto sociale che lo sostiene.

 

Nel laboratorio si adopera il linguaggio più adatto per fare breccia nelle anime e nei cervelli dei bambini: il gioco, mai fine a sé stesso, ma con un suo risvolto formativo.

 

Attraverso il gioco e le sue semplici, riconosciute, imprescindibili regole, passano un’enorme quantità di concetti base dell’educazione.

 

Obiettivo principale di questa proposta è perciò lo sviluppo delle capacità artistiche e comunicative dei ragazzi, contribuendo ad ampliare la loro creatività e fantasia.

 

Si propone, inoltre, di far riconoscere all’individuo la propria diversità, valorizzandola in quegli aspetti che ne costituiscono risorsa, per poterla integrare con la diversità dell’altro, aumentare il livello di conoscenza e di consapevolezza sulle potenzialità dei singoli, per attuare comportamenti sani e contrastare comportamenti devianti e di isolamento.

Obiettivi specifici

Primo Ciclo

Percepirsi come individuo:              

  • Io, il mio corpo e lo spazio
  • I 5 sensi e la voce
  • La mia “diversità”

Percepirsi all’interno di un gruppo:

  • La mia storia (la narrazione, l’introspezione…)
  • Io e l’altro (la Comunicazione)
  • Fiducia nel gruppo (la Comunità, le relazioni …)
  • La messa in scena
 
Secondo Ciclo

Fare il Teatro:

  • Tecniche di base per la recitazione (movimento scenico, articolazione dei suoni, uso della voce, respirazione, mimo, improvvisazione).
  • Osservazione e rappresentazione
  • Creatività ed immaginazione
  • Recitazione: singola e in gruppo
  • La messa in scena

La messa in scena finale

Il lavoro può essere finalizzato ad una eventuale lezione-saggio finale che coinvolga inoltre docenti e allievi di educazione musicale e artistica per quanto riguarda la preparazione di musiche, scene e costumi. In questo modo gli allievi diventeranno i veri protagonisti: dall’ideazione alla realizzazione e messa in scena degli spettacoli su specifici progetti di natura didattica. Riteniamo del tutto anti-etico proporre da subito un testo pre-impostato, perché la scelta della performance finale dovrà necessariamente essere fatta dopo un periodo di conoscenza e studio fra docenza e gruppo. Quel che è certo è che sarà il risultato di un lavoro e di un impegno comune più che una semplice “messa in scena”. Del resto la parola “Laboratorio” deriva dal latino “Labor”, cioè proprio “Lavoro” ed è quindi giusto che in scena arrivi esattamente questo.

Struttura del laboratorio

Il laboratorio si articolerà in percorsi di gruppo di massimo 16 bambini per la durata di 28 lezioni (da Ottobre a Maggio) e sarà strutturato in 1 incontro settimanale (in orario post-scolastico) della durata di 1 h.
Materiale e Locali:
Tutto il materiale necessario agli esercizi sarà procurato dagli operatori di laboratorio. La scuola dovrà consentire l’utilizzo della palestra o, meglio ancora, dell’aula teatro, ma nel caso in cui fosse impossibile usufruire di tali ambienti, aule particolarmente ampie

Lo stile nell’insegnamento

E’ da sempre noto che i formatori, gli educatori, i coach sportivi per ottenere migliori risultati, si avvalgano delle tecniche di formazione esperienziale, vale a dire: affrontare le questioni di studio attraverso metafore, giochi, simulazioni, e successivamente analizzare i prodotti, le sensazioni, le problematiche, per rendere più tangibile (e quindi più “familiare”) l’argomento da apprendere. Ricordate il Professor Keating de “L’attimo fuggente”? Ecco, più o meno l’idea è quella…. Ci piace pensare che i professori di oggi siano ugualmente entusiasti, innovativi, capaci, e saremmo onorati di coadiuvarli nella loro opera educativa, per quanto è nelle nostre facoltà. A noi la parte relativa al percorso formativo, sperimentato nel corso di diversi anni di insegnamento, agli allievi l’innata capacità di… stupirci, cosa che, credete, succede sempre.

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